Tavolo di Trecase Memorandum per la discussione
Giovedì 31 marzo u.s. si è tenuta la riunione introduttiva del forum “I Comuni per il Parco Il Parco per i Comuni”, organizzato dal Movimento “Cittadini per il Parco” in collaborazione con l'associazione “ViviAmo Trecase”.
L’incontro, cui hanno partecipato rappresentanti delle associazioni, esponenti delle forze politiche e sindacali, professionisti, ambientalisti storici - nonché Sindaco e vice sindaco di Trecase - aveva lo scopo di verificare se sussistevano le condizioni per la attivazione di un “tavolo” in grado di analizzare le problematiche del Parco Nazionale del Vesuvio ed elaborare proposte su scala locale.
Al termine di una discussione ordinata e costruttiva, che ha spaziato su molti temi, si è convenuti sulla necessità di avviare il tavolo di lavoro.
Questo documento sintetizza quanto scaturito dalla discussione e può essere utilizzato come base per la definizione degli obiettivi e delle priorità del tavolo di lavoro. Aree tematiche Le problematiche affrontate nell’incontro del 31 marzo possono essere ricondotte a tre grandi aree tematiche su cui lavorare:
- Tutela dell’ambiente
- Vivibilità del Parco
- Sviluppo economico sostenibile
La tutela dell’ambiente rappresenta la tematica sulla quale si sono soffermati la maggior parte dei partecipanti. In particolare, sono emerse le seguenti problematiche:
- Presenza di numerose discariche abusive
Nonostante l’opera di bonifica intrapresa negli ultimi mesi, le discariche abusive presenti sul territorio comunale e/o nelle zone limitrofe sono ancora numerose. Queste aree di sversamento a cielo aperto contengono ogni genere di materiali (amianto, vernici, pneumatici, detriti edili, RAE, …) con grave danno alla salute dei cittadini e all’ambiente. - Mancanza di un’isola ecologica
A più di cinque anni di distanza dalla “emergenza rifiuti” e dalle proteste per Cava Sari, il comune di Trecase non si è ancora dotato di un’isola ecologica. La sua mancanza non favorisce il decollo della raccolta differenziata ed fornisce una sorta di “alibi morale” a quanti per ignoranza e pigrizia alienano illegalmente rifiuti. - Scarso controllo del territorio
I controlli per la prevenzione e la repressione degli sversamenti abusivi sono insufficienti e inefficaci. Manca un sistema di videosorveglianza e il numero di persone addette è scarso.
Suggerimenti/proposte/azioni
- Rimozione dei rifiuti abbandonati La solerte rimozione dei rifiuti abbandonati e la costante pulizia delle aree oggetto di sversamento portano a un cambiamento nell’atteggiamento delle persone, le quali, in presenza di un ambiente pulito ed ordinato, sono psicologicamente indotte a tenere un comportamento corretto (Teoria delle finestre rotte). Ciò è dimostrato dall’esperienza del sindaco di New York R. Giuliani che, facendo pagare il biglietto ai viaggiatori e ripulendo costantemente i vagoni imbrattati e danneggiati – e quindi cancellando l'idea che la metropolitana fosse una zona abbandonata e senza regole - ottenne una significativa riduzione delle attività criminali.
- Aumento della sorveglianza Il territorio comunale, soprattutto le aree meno abitate, deve essere sottoposte a un maggior controllo. Ciò può essere fatto: a) aumentando il numero di addetti alla sorveglianza, mediante il coinvolgimento di altri enti e gruppi (corpo forestale dello stato, guardie ambientali, volontari); b) installando un efficace sistema di videosorveglianza; c) rendendo più vivibili e frequentate le zone normalmente “abbandonate”
- Grande investimento nell’educazione civica e ambientale
La tutela del territorio passa anche attraverso una politica di educazione civica e ambientale delle giovani generazioni (e anche degli adulti). Una tale opera non può però essere demandata alle sporadiche, a volte velleitarie seppur meritevoli, iniziative di singoli soggetti e associazioni. Essa deve essere il frutto di uno specifico piano pensato, finanziato e coordinato dall’Ente Parco con il coinvolgimento di università, scuole, associazioni.
Altra tematica sentita ed affrontata è quella relativa alla vivibilità.
Più di un partecipante ha posto l’accento sulla percezione che si ha del Parco: una entità astratta, non calata nel contesto sociale e culturale, a volte addirittura “ostile”. A rafforzare questa tesi sono stati evidenziati i seguenti aspetti:
- Scarsa fruibilità
Il Parco Nazionale del Vesuvio è scarsamente fruibile. Ad esempio, la parte più suggestiva e, dal punto di vista naturalistico, più interessante - la riserva Alto Tirone - è accessibile solo previa autorizzazione dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Caserta, richiesta con in anticipo. Il Corpo Forestale dello Stato, che gestisce la riserva, giustifica questa restrizione con la necessità di tutelare l’ambiente. Sicuramente vero – effettivamente la parte di Parco che afferisce alla riserva è ben tenuta – ma ciò impedisce di godere, ad esempio, dello “stradello” - un sentiero pianeggiante con vista sul golfo di Napoli, che dalla strada Matrone, attraverso il territorio dei comuni di Boscotrecase, Trecase e Torre del Greco, si congiunge con la strada provinciale che da Ercolano porta al Gran Cono.
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Mancanza di aree verdi attrezzate
Per essere rispettato e amato, il Parco deve poter essere vissuto dalla popolazione. Trascorrere del tempo a contatto con il verde, passeggiare e giocare all’aria aperta, avere una panchina dove leggere illuminati e riscaldati dal Sole fa si che le persone imparino a conoscere, apprezzare e difendere la Natura. Purtroppo, oggi questo difficilmente può essere fatto. Le aree verdi attrezzate a disposizione delle famiglie sono poche e in cattive condizioni.
Suggerimenti/proposte/azioni
- Aprire la riserva Alto Tirone al “traffico pedonale”
Agevolare l’accesso alla riserva Alto Tirone, semplificando la procedura di autorizzazione. Ad esempio, l’autorizzazione potrebbe essere concessa anche al momento previa autenticazione dei richiedenti. Manutenere e pubblicizzare i sentieri esistenti.
- Manutenere le aree verdi esistenti e crearne di nuove
Le aree verdi esistenti devono essere manutenute con regolarità. Ciò può essere realizzato dandole ad esempio in gestione e/o in collaborazione con associazioni locali, anziani e agricoltori. Individuare nuove aree da adibire a verde attrezzato, preferibilmente di facile accesso e distribuite sul territorio.
Sviluppo economico sostenibile
Purtroppo, sia per la mancanza di tempo, che per l’assenza dei principali attori (imprenditori e commercianti) il tema dello sviluppo economico è stato tra i meno affrontati dell’incontro, ma ciò non toglie nulla alla sua rilevanza nel discorso Parco Nazionale del Vesuvio. La tutela ambientale di un territorio non è in contrapposizione con lo sviluppo economico dello stesso. Il Parco Nazionale del Vesuvio ha per Trecase possibilità di ricadute occupazionali ed economiche non ancora completamente capite ed esplorate. La capacità/possibilità di Intercettare un target giovanile e “alternativo”, interessato a un turismo “slow”, fatto di percorsi enogastronomici e itinerari ecologici e rilassanti è una delle sfide da affrontare, unitamente al rilancio dell’agricoltura e dei prodotti tipici locali.