Sono passate ormai due settimane dall'incendio che ha devastato il versante sud del Vesuvio, eppure abbiamo trovato resti fumanti di tronchi d'albero distrutti dalle fiamme.
Ci siamo inoltrati nella pineta di Terzigno per verificare di persona, insieme ad un consulente tecnico, lo stato dei luoghi dopo l'incendio che si è sviluppato nel bosco per due giorni interi.
Il paesaggio spettrale che ci siamo trovati di fronte era caratterizzato dalla cenere bianca che ha ricoperto il terreno e dai tronchi anneriti e consumati dalle fiamme.
Inutile osservare che il disastro ha una sola causa certa, l'incuria in cui è stato abbandonato da decenni il bosco.
nella zona da noi visitata le fiamme si sono sviluppate soprattutto in orizzontale, favorite dalla presenza di un sottobosco secco e stracolmo di aghi di pino rinsecchiti. Gli alberi già rinsecchiti dalla cocciniglia (appartenente a un gruppo di insetti fitomizi o succhiatori di linfa vegetale, che vive esclusivamente sul pino marittimo (Pinus pinaster) dislocandosi nella parte viva della corteccia da cui succhia la linfa elaborata.) e dalla eccessiva densità con cui sono distribuiti sulle pendici della montagna.
I danni procurati dall'incendio sono comunque solo una parte del disastro che potrebbe conseguirne. Il depauperamento del bosco, la morte dei pini martoriati dalle fiamme potrebbero rendere molto più esposto al rischio idrogeologico l'intero versante sud del vulcano.
Siamo fiduciosi che il neo eletto presidente del parco sappia governare questa emergenza e assumere la responsabilità degli interventi che dovranno essere progettati, programmati e realizzati per evitare di far ulteriormente degenerare l'area.
Noi faremo la nostra parte: vigileremo e insieme alle altre associazioni ambientali non smetteremo di pretendere che il Vesuvio sia da tutte le istituzioni curato e manutenuto.
nelle foto della pagina troverete l'album con le immagini che abbiamo raccolto per documentare quello che abbiamo visto.