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30 luglio 2014 3 30 /07 /luglio /2014 06:57

http://www.vulkanisme.nl/images/mount-vesuvius/ruines-pompeii-met-mount-vesuvius-op-de-achtergrond.jpgEntro poche settimane il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti nominerà il prossimo Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio. Come non è mai accaduto prima, decine di associazioni del territorio si sono unite su un nome, proponendo come proprio rappresentante l'imprenditore agricolo Giovanni Marino. Abbiamo chiesto un incontro al candidato e ne è nata una lunga e ricca conversazione, che abbiamo ordinato in cinque argomenti principali. Abbiamo pubblicato un tema ogni due giorni, così da presentare in maniera puntuale la storia, le idee e le prospettive di Giovanni Marino.
Questa è la quinta ed ultima puntata.

 

Alla fine della puntata precedente abbiamo introdotto il tema del turismo. Questo è un settore economico importante, però può essere altamente impattante per il territorio, specie in un'area protetta. Che tipo di turismo intende promuovere?

Non certo il turismo che si è fatto sinora sul vulcano, quello legato esclusivamente ai ristoranti da cerimonia o al mordi e fuggi della visita al Gran Cono. Dal Gran Cono i visitatori devono avere la possibilità di raggiungere ogni comune del Parco. Quanto al turismo da cerimonia, niente in contrario in linea di principio, ma è un dato di fatto che queste strutture sono state costruite nella maggioranza dei casi attraverso abusi ripetuti e successivi e arrecano spesso una grave offesa al paesaggio. Penso per esempio alla strada panoramica Trecase - Terzigno, una delle principali "porte di accesso" al Parco che andrebbe riqualificata chiedendo anche ai proprietari dei numerosi ristoranti che la punteggiano di fare la propria parte, rivedendo per quanto possibile l'estetica dei loro manufatti.

 

Dentro e fuori il perimetro del Parco del Vesuvio sono presenti discariche d'immondizia di epoca, ampiezza e status giuridici diversi. In ogni caso, si tratta di un problema ecologico e sanitario da affrontare. Esiste un censimento di tali spazi? C'è un programma di bonifica?

No, non c'è. Come cittadini per il Parco, in collaborazione con le associazioni locali, abbiamo iniziato un monitoraggio, un rilevamento e un "censimento" delle discariche abusive, comune per comune, che contiamo di concludere entro l'anno. Classificheremo le discariche per tipologia e le descriveremo secondo una griglia di osservazione. Inoltre le localizzeremo tramite l'ausilio del GPS. Al termine di questo lavoro, renderemo pubblico il nostro dossier e cercheremo di stimolare la convocazione di un tavolo inter-istituzionale per trovare i fondi per una bonifica straordinaria del Parco e per approntare strategie di prevenzione serie, a partire da un maggiore coordinamento delle polizie locali con il nucleo del Corpo Forestale alle dipendenze funzionali dell'ente Parco.
Un altro approccio invece è necessario per le discariche "legali" presenti in area Parco. E' un preciso dovere istituzionale del Parco farsi portavoce e garante delle preoccupazioni delle comunità locali e chiedere o impegnarsi in prima persona in azioni di monitoraggio e analisi dei suoli e di tutte le matrici ambientali nelle immediate adiacenze delle discariche.

 

Quali significati attribuisce ai seguenti termini: sostenibilità, tutela, valorizzazione, promozione?

Alcuni intellettuali ritengono il termine "sviluppo sostenibile" generico e abusato e propongono di sostituirlo con il temine "sviluppo durevole" per rimarcare il concetto di uno sviluppo che deve fare i conti con la riproducibilità delle risorse della terra non rinnovabili oltre un certo limite. In termini più semplici io definirei sostenibile qualunque attività economica che non inquini l'ambiente, che non deturpi il paesaggio, che non produca danni alla salute dei lavoratori e che garantisca ai lavoratori giuste condizioni di lavoro e un giusto salario.  
Tutela dal punto di vista di un ente pubblico significa conservazione, controllo e anche repressione. Ma deve anche significare conoscenza da parte della popolazione del valore storico, culturale e ambientale del bene tutelato, sia esso un paesaggio o un monumento. Non c'è tutela migliore di quella che tutti i cittadini possono esercitare nel momento in cui sono consapevoli dell'importanza del bene tutelato e affinché questa consapevolezza vi sia è necessario che quel bene sia vissuto, fruito, che sia accessibile, ben manutenuto e, perché no, possa rappresentare anche una occasione di reddito. Valorizzazione e promozione sono quindi per me l'altra faccia della tutela.

 

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Le puntate precedenti sono: (1) Tra Parco e Vesuvio, (2) Un agricoltore per il Parco, (3) L’Ente Parco, (4) Il futuro del Parco.

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  • : Cittadini per il Parco è un movimento civico costituito da associazioni, imprenditori, professionisti, privati cittadini, che ha per obiettivo la piena e compiuta realizzazione delle finalità istituzionali dell’ente Parco nazionale del Vesuvio , .... vedi documento CARTA DI INTENTI
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